RICARICHIAMOCI, NON SIAMO DURACELL

Motivation

6 min

RICARICHIAMOCI, NON SIAMO DURACELL

Chiudete gli occhi e immaginate di dovervi immergere in una vasca di acqua gelida. Ok le temperature folli di questi giorni lo rendono quasi un sogno, ma pensate di essere in pieno inverno e di essere obbligate a farlo ahah

Cosa provi nei primi 10 secondi?? 

Cosa provi dopo 10 minuti? 

Superato lo shock termico, improvvisamente l’acqua gelida che facevate fatica quasi a sopportare pochi istanti prima, piano piano diventerà sempre meno fredda e il vostro corpo, così come la vostra mente, si abitueranno a quella temperatura percependola sempre meno.

Ok, la bella notizia ragazze è che l’acqua fredda tonifica, quindi siamo tutte d’accordo che l’innalzamento della sua soglia di sopportazione è cosa buona e giusta, no?  Il problema però è che, come alziamo l’asticella su cose positive, lo facciamo anche su altri tipi di sopportazione: stress, fatica, relazioni negative, ma anche tutte le cattive abitudini che finiscono per diventare parte di noi.

Ci abituiamo così a qualcosa che non ci fa stare bene e che ci rende sempre meno consapevoli della nostra vera natura, dandoci quella strana sensazione di disagio che ci porta a dire “è tutto troppo”.

A nessuno piace vivere in situazioni scomode, eppure oggi il vero pericolo non è tanto lo stare male in un contesto, ma accorgersene e non fare nulla per uscirne. Ve lo ripeto spesso: vi è un’abissale differenza tra chi percependo un problema lo affronta e chi invece si dispera senza agire. Rimanere fermi, lamentarsi senza porsi domande è la trappola più pericolosa in cui cadere.

Vi siete mai ritrovate in quelle discussioni fini a sé stesse dove riecheggiano sempre le stesse frasi:

“Si, sai, sono stressata, ma cosa ci vuoi fare”

“Che lavoro di merda, odio tutto qui. Però oh, sono fortunata ad avere un lavoro, là fuori c’è un deserto”.

“Non riesco a fare nulla, mi sfugge tutto tra le mani, ma che devo farci, passerà”

E l’amico o il collega di turno annuisce

“si, oh è vero.. dai passerà”.

Ammettiamolo dai… ci siamo passate tutte! E ammettiamo anche questo… quanto sono patetiche queste frasi? Eppure è sempre così, quando siamo in un periodo sconfortante in cui ci sentiamo deboli, sembra quasi naturale ricercare l’appoggio di qualcuno che la pensa come noi, in un “confronto” che non mira a spronarci, ma rinforzare il nostro stato d’animo.

Pensateci 10 secondi e se vi rendete conto che anche voi siete in questo loop, andate in un posto in cui non vi vede nessuno e….TIRATEVI UNA BELLA PADELLATA IN TESTA!

Scherzi a parte, guardatevi allo specchio, stringete forte i pugni e dite a voi stesse “ORA BASTA”.

Provateci, davvero però, proprio come ho fatto io 3 anni fa. Guardare i miei occhi spenti riflessi allo specchio mi ha dato la forza per iniziare a domandarmi davvero cosa volessi da me. È cambiato tutto all’improvviso come nelle favole? NO, ma ho iniziato a muovermi da dove non stavo più bene. Ho così riassunto i 5 passaggi che mi aiutano a RICENTRARMI quando sono particolarmente scarica.

  1. RICONOSCERE IL TUO STATO DI ALLARME
    Saper riconoscere una situazione scomoda quando si è abituati a viverci per troppo tempo non è così facile come si crede. Smettiamola di procrastinare quando identifichiamo un problema e ammettiamo che le cose non vanno prima di arrivare al punto di non ritorno. La soglia tra lo stato di allarme e il totale caos è davvero sottile ed è perciò importantissimo conoscersi sempre meglio.
  2. NON NASCONDERSI
    “Ma no, tranquilli tutti, io sto bene”, credo di averlo detto così tante volte che non si contano più. Eppure con il cavolo che ero serena, ma ecco, la sindrome di Wonder Woman è in ognuna di noi.
    Come possiamo comunicare questa cosa in famiglia per avere più comprensione?
    Come possiamo comunicare questa cosa al lavoro al nostro capo o ai nostri dipendenti? 

    Smettiamola di nasconderci e impariamo a scegliere con chi parlarne e soprattutto come parlarne. Scegliamo con cura le persone con cui confrontarci, indirizzandoci non solo su chi ci sa ascoltare, ma soprattutto chi riesce a farci vedere nuove prospettive che possono farci riflettere e lasciarci qualcosa.
    Ricordate: ammettere di essere stanchi o stressati non è un segno di fallimento, ma solo una presa di coscienza. Può aiutarci a comprendere cosa cambiare per cercare di migliorare la nostra situazione. Ma come? Ecco che arriva il punto successivo…
  3. IDENTIFICARE GLI INTOPPI
    Cosa mi ha portato ad arrivare a questo punto? Fermiamoci ad ascoltarci, senza giudicarci troppo. Scegliamo 2/3 situazioni o abitudini sbagliate e iniziamo a mettere nero su bianco ciò che non va, identificando ciò che ci provoca stress.
  4. SOSTITUIRE GLI INTOPPI. Una volta identificato ciò che voglio cambiare devo necessariamente sostituirlo con degli elementi positivi che possono aiutarmi. Ma partiamo da una vera domanda: “Di cosa abbiamo bisogno per migliorare questo o quella situazione?”. “Abbiamo il brutto vizio di cambiare tutto o nulla” è una frase che trovo perfetta in questo punto. Quando qualcosa non va vorremmo fare subito l’impossibile per cambiare. Non poniamoci subito aspettative altissime, ma troviamo soluzioni concrete che a piccoli passi possono fare la differenza. Facciamo l’esempio di una ragazza che inizia un percorso nel nostro programma: inizia carichissima e segue alla perfezione dieta e allenamento. I risultati però tardano ad arrivare, o magari sono subito tangibili, ma poi iniziano ad essere meno evidenti, portandola a chiedersi cosa sbaglia. Non è il processo ad essere errato, perchè si sta prendendo cura di sé, ma è l’aspettativa di un cambio radicale e immediato ad esserlo. Ci vuole pazienza e costanza, le nostre care compagne di viaggio, sempre.
  5. RICARICARSI
    Trova il tuo personalissimo modo per fermare il caos che lo stress porta con sé. Come? “MOLLIAMO TUTTO E ANDIAMO A SUONARE IL FLAUTO SULLA SPIAGGIA DI LAS CANTERAS”. So che non stenterete a crederci se vi dico che è la frase mantra mia e di Valentina quando siamo sommerse di lavoro ahah
    Scherzi a parte, chi ha detto che bisogna essere sempre estremi per poter staccare? Ci sono momenti in cui un semplice libro e una passeggiata al parco con il mio GORDY possono svoltare la mia giornata. Semplicemente perchè ho imparato che quando non mi sento energica, devo rallentare, anche impercettibilmente al mondo esterno, quanto basta per non esplodere.

Impariamo a prenderci il nostro tempo, ricaricandoci… NON SIAMO DURACELL!

Come sempre non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate. Vi aspetto in community.
La vostra coach
SELLY

28 Giugno 2019